Esiste un luogo, a due passi dal mare, dove è racchiusa la bellezza di un’intera regione. Le 103 riproduzioni in scala di Abruzzo in miniatura raccontano oltre 2000 anni di storia fra castelli, trabocchi, chiese e monumenti. È il biglietto da visita della regione che invita ad ammirare i monumenti più famosi e scoprire quelli meno noti, sconosciuti anche agli stessi abruzzesi.
Entrate e godetevi lo stupore, l’emozione che solo l’arte e l’amore per la propria terra sanno trasmettere.
Il privilegio di essere Gulliver
Immaginate di essere dei giganti e di avere il privilegio di osservare tutto dall’alto. Vi aggirate fra cupole, siti archeologici, torri, scorci di mare e di montagna, curiosando fra le mura, sbirciando attraverso minuscole finestre.
Questo accade quando si varca la soglia di Abruzzo in miniatura: si entra in un’altra dimensione, circondati dalle meraviglie di una terra incantata, sospesa fra mare e montagna, fra maestoso passato e colorata modernità.
Potremmo definirlo “il giro d’Abruzzo in 80 minuti” – come proposto da un visitatore sul guestbook del museo. Eppure, visitando la mostra, si corre il piacevole rischio di passare ore ad osservare le opere, a perdersi nei dettagli dimenticando di controllare l’orologio.
L’impatto è davvero suggestivo, sembra di muoversi fra le pagine di un libro le cui immagini prendono vita passo dopo passo. Per alcuni è un manuale di architettura, per altri una raccolta di fiabe.
Abruzzo in miniatura non è una semplice esposizione di pregevoli opere, bensì un corollario di luoghi e monumenti, di ottimi spunti per andare alla scoperta dei tesori d’Abruzzo. È un catalogo di meraviglie, un elenco tridimensionale delle bellezze di una terra ricca di fascino e di storia.
Un museo dinamico e moderno
Abruzzo in miniatura, dopo tanti anni di “peregrinazioni”, ha finalmente trovato la sua sede stabile presso il Museo Michetti (MuMi) di Francavilla al Mare. La mostra è articolata su due livelli: al primo piano si trovano le riproduzioni in scala delle province di Pescara e Chieti, al piano terra quelle di Teramo e L’Aquila.
Un totale di 1000 mq dove trovano posto anche due grandi tele del pittore Francesco Paolo Michetti: Le serpi e Gli storpi, presentate all’Esposizione Universale del 1900.
Nel percorso sono comprese ceramiche delle quattro province e le produzioni orafe più rappresentative dell’Abruzzo, fra cui la celebre presentosa. Vi è anche una piccola zona lettura provvista di biblioteca tematica per adulti e ragazzi.
Notevoli sono inoltre le didascalie delle opere – redatte da Fiorenza Melchiorre – essenziali e ricche di curiosità, e la scelta del sottofondo musicale che aggiunge un tocco di epicità alla visita.
Abruzzo in miniatura incarna una concezione dinamica e innovativa di museo, pensato come “organismo” vivo e pulsante, luogo d’incontro ove scambiarsi suggestioni, riflessioni e idee. Oltre a investire nella didattica e nella divulgazione, la mostra ha lo scopo d’incentivare il turismo del territorio, stimolando i visitatori ad ammirare dal vivo i monumenti riprodotti dalle miniature.
Una mostra unica in Italia
Abruzzo in miniatura nasce grazie alla passione e la dedizione di Livio Bucci, orafo e direttore della mostra originario di Bussi sul Tirino. È proprio a Bussi che tutto ebbe inizio ben 30 anni fa, quando un semplice hobby di famiglia si trasformò in un progetto artistico trasversale e unico nel suo genere.
Fu Fernando Di Carlo – suocero di Livio – a creare il “capostipite” della collezione realizzando il palazzo comunale di Bussi. Da quella manciata di opere iniziali Livio ha saputo raccogliere il testimone e creare le attuali 103 miniature, metà delle quali sono opera sua. Il resto è stato realizzato da artisti abruzzesi d’eccellenza fra i quali Alessio Bucci, Stefano Caposano, Carla Cerbaso, Renato Luciani e Giuseppe Stivaletti.
Per molto tempo la mostra è stata itinerante e ha rappresentato l’Abruzzo presso importanti fiere come Expo di Milano e Vinitaly di Verona. Come una rockstar in tour, Abruzzo in miniatura ha raccolto l’entusiasmo e il plauso di visitatori italiani e stranieri, compresi gli abruzzesi all’estero.
Ogni opera è realizzata rigorosamente a mano con i materiali originali dei monumenti come pietra, cemento, vetro e mattoni – non c’è posto per la stampante 3D. Il lavoro degli artisti è meticoloso e sapiente; dopo la fase progettuale con lo studio di planimetrie e fotografie, viene realizzata la struttura interna in legno sulla quale si costruisce la riproduzione fedele in ogni dettaglio. I tempi di lavorazione vanno dai 2 ai 9 mesi per 10-12 ore di lavoro al giorni, tutti i giorni.
La mostra è aperta dal 28 agosto 2020 e, in appena un mese, ha registrato più di 3000 presenze – uno strepitoso successo al di là delle aspettative.
Ma questo è solo l’inizio. L’obiettivo è di arrivare a quota 300 miniature e di costruire un circuito dinamico intorno alla mostra, fatto di laboratori, visite, incontri ed eventi.
Abruzzo in miniatura è sicuramente all’altezza delle ambizioni che ha.
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