“La bellezza salverà il mondo” così scriveva Dostoevskij in un suo celebre romanzo. Esistono luoghi e momenti in cui queste parole prendono forma, librandosi dalla carta e diventando realtà. Aielli è senza dubbio uno di questi posti, un luogo dove la bellezza si scatena generando un piccolo miracolo di colore e meraviglia.
Ad Aielli, nel borgo affacciato sul “lago fantasma”, le pareti diventano tele e i vicoli si trasformano in una grande galleria d’arte. La realtà di Aielli, vivace e multicolore, dimostra che anche il più piccolo dei paesi può trasformarsi in qualcosa di unico e sensazionale. La street art restituisce vitalità e speranza al borgo, valorizzando la sua storia e le sue tradizioni.

Aielli, una storia antica
Dal suo “balcone della Marsica” a 1.021 metri d’altitudine, Aielli (AQ) ha visto il lago Fucino trasformarsi in pianura, i pescatori diventare contadini. Il borgo antico è incastonato su uno sperone della catena montuosa del Sirente-Velino che fa parte dell’omonimo Parco Regionale.

L’antica Agellum fu vicus romano sorto da un precedente nucleo dell’Età del Ferro. Al X secolo risale la prima fortificazione del borgo, incluso nel sistema di castelli-recinto a difesa e controllo del territorio. Nel 1347 fu il Conte dei Marsi Ruggero II a prendere in mano le sorti del borgo, disponendo la ricostruzione di torri e fortificazioni.
Il prosciugamento del Fucino (avvenuto nel XIX secolo per volontà di Alessandro Torlonia) trasformò drasticamente il territorio, mettendo a dura prova l’economia del paese. La popolazione scese così a valle, dando vita al moderno nucleo di Aielli Stazione che si sviluppò in seguito al terremoto della Marsica del 1915.
Aielli fa parte dei Borghi autentici d’Italia ed è stato scelto come set cinematografico per due importanti film: Fontamara di Carlo Lizzani nel 1980 e The Celestinian Code di Germano Di Mattia nel 2009.
Una galleria d’arte sotto il cielo della Marsica
L’idea di trasformare Aielli in un museo a cielo aperto si deve all’amministrazione illuminata e a Borgo Universo, il festival di street art avviato nel 2017. Chiamarlo festival è riduttivo, si tratta piuttosto di un vero e proprio progetto di riqualificazione paesaggistica che vede l’arte come chiave di (s)volta per dare nuova linfa al paese.
L’idea coraggiosa – e vincente – è di coniugare storia, astronomia e arte nell’accezione più trasversale del termine. È così che Aielli è diventato un centro di pura sperimentazione, un laboratorio poliedrico dove l’arte genera bellezza, condivisione e partecipazione. Durante i giorni del festival per le strade del centro storico si creano suggestioni e sinergie inedite, incredibili. Aielli sveste i panni del piccolo borgo di montagna per indossare la veste sfolgorante di centro di aggregazione multiforme e multicolore. Sembra di stare davvero al centro del mondo, anzi dell’universo.
Ed è proprio l’universo che fa da filo conduttore all’evento. Il perno fisico e concettuale di Borgo Universo è, infatti, la Torre delle Stelle, l’osservatorio astronomico più alto dell’Italia centrale che comprende un planetario e il Museo del Cielo. La torre circolare del 1356 è un punto d’osservazione privilegiato. Dalla sua sommità di giorno si gode il panorama sull’intera piana del Fucino, mentre di notte si scrutano i misteri del cosmo attraverso sofisticati telescopi.

Borgo Universo 2019
Abbiamo visitato Aielli in occasione di Borgo Universo 2019; il tema di questa terza edizione è stato “aprirsi al mondo”. La collaborazione tra l’associazione Comunicare e la direzione artistica di Antonio Paloma ha richiamato artisti e musicisti di fama internazionale. Sotto gli occhi ammaliati dei visitatori sono stati creati 5 nuovi murales in aggiunta ai 15 già esistenti.
Per due intensissimi giorni abbiamo perlustrato i vicoli e le piazze di Aielli, pervasi da un’energia che è difficile riportare a parole. Abbiamo assistito a concerti e performance, visitato mostre suggestive e ammirato le istallazioni artistiche sparse in giro per il paese. Ambienti apparentemente desolati e abbandonati sono stati trasformati in sale d’esposizione e cantine per degustazioni, diventando piccole stelle nell’intricata galassia del borgo.
Abbiamo anche gustato i piatti della tradizione e approfittato per partecipare a tutte le attività della Torre delle Stelle. Ci siamo lasciati incantare dall’osservazione del cielo notturno e diurno – abbiamo visto il Sole, Giove e Saturno! – guidati dalla voce e dalla passione degli astronomi Carlo e Paolo. Abbiamo affrontato un viaggio mai sperimentato prima attraverso i misteri che sovrastano le nostre teste. La Torre delle Stelle è sempre aperta, così come la mostra permanente di street art è visitabile – gratuitamente – 365 giorni l’anno.
Visita virtuale ai murales di Aielli
Qui trovate una galleria virtuale che comprende (quasi) tutti i murales di Aielli. È scontato aggiungere che vederli dal vivo è tutta un’altra cosa. Noi abbiamo approfittato del tour organizzato dall’associazione Libert’aria ma voi potete divertirvi a scovare da soli i murales, vicolo dopo vicolo, parete dopo parete. Dopotutto è arte di strada, arte che invita all’esplorazione, al dibattito e allo stupore.
Il nostro percorso inizia dal monumento dedicato a Filippo Angelitti. L’opera di Pasquale Di Fabio è un omaggio alla figura del celebre astronomo nato ad Aielli nel 1856. È proprio al tema dell’astronomia e dell’universo che i murales sono ispirati, cui fanno eco tematiche esistenziali e sociali.























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